Porta Solestà definita anche porta dei Cappuccini o, semplicemente, Porta Cappucina è una delle porte di accesso alla città di Ascoli. Di epoca romana, probabilmente fu costruita nello stesso periodo del Ponte Romano risalente all’età augustea, su cui attualmente si affaccia. Essa fu denominata con il termine ”Cappuccina” nel XVI secolo quando il Commissario Angelini nel 1544 concesse ai frati cappuccini la possibilità di edificare una chiesetta vicino alla porta. Nel 1230 fu ricostruita dal Podestà di Ascoli Fildesmo con materiali di risulta di una preesistente porta romana ed è situata all’inizio del ponte Romano da cui si dipartiva un ramo secondario della Via Salaria.
Varie ipotesi sono state fatte sull’origine del nome Solestà. La maggior parte lo identifica con il Sole: alcuni hanno infatti ipotizzato l’esistenza di un antico tempio dedicato a tale divinità. Altri invece asseriscono che l’ origine derivi da Solis Statio cioè dalla festa del solstizio celebrata ogni anno il 21 giugno e il 21 dicembre in un tempio fuori le mura proprio per onorare il Sole. Altri ancora individuano l’etimologia nelle parole ”Sullae statio”, in memoria della colonna che vi fece mettere Silla.
Il ponte di Solestà rappresenta un vero e proprio gioiello di architettura ascolana risalente all’età augustea. Conserva quasi integralmente la sua struttura originaria: esso è formato da un unico grande arcone di travertino che si appoggia su due piloni ed uno zoccolo sul fiume Tronto. Nel corso dei secoli ha subito vari interventi il primo nel periodo medievale, il secondo nel Rinascimento per opera di Cola dell’Amatrice e l’ultimo effettuato nei primi anni del novecento in cui la superfice del ponte fu smantellata, la volta fu scaricata del peso a sostituita da una struttura in cemento armato e mattoni. Ne fu ricavato un percorso interno che è stato poi utilizzato come percorso turistico.