Il territorio del Piceno è una delle aree a maggiore vocazione vinicola della Regione Marche. Dalle colline lungo la costa adriatica fino alle pendici del Monte Ascensione e in prossimità della catena dei Sibillini il paesaggio è caratterizzato dai vigneti e dagli oliveti. Il territorio piceno era conosciuto per i suoi vini rossi, che hanno ottenuto riconoscimenti a livello nazionale.
Successivamente i vini rossi sono stati affiancati dai bianchi locali, riscoperti da produttori ed enologi locali. Il Rosso Piceno e il Rosso Piceno Superiore D.O.C. istituita nel 1968 poi modificata nel 1997 e nel 2005, è prodotta in buona parte delle Marche. Il vino è Montepulciano dal 35% al 70% e Sangiovese dal 30% al 50%. Il disciplinare permette l’impiego di un 15% di altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, autorizzati nelle province di coltivazione. Il Rosso Piceno Superiore invece si produce in un’area limitata, che comprende 13 comuni: il territorio di Acquaviva Picena, Castorano e Offida e parzialmente quello di Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Colli del Tronto, Grottammare, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del Tronto e Spinetoli, il Rosso Piceno Superiore deve essere affinato in legno per almeno un anno.
La DOC Falerio, viene istituita nel 1975 poi modificata nel 1997 e nel 2003, per questo vengono impiegate uve di Trebbiano Toscano dal 20% al 50%, Passerina dal 10% al 30%, Pecorino dal 10% al 30% con un massimo del 20% di altre varietà a bacca bianca, autorizzate nella Provincia di Ascoli. La D.O.C.G. Offida è la più giovane del Piceno, infatti è stata istituita come D.O.C. nel 2001, ha ricevuto dopo solo dieci anni la denominazione D.O.C.G. Con un decreto nel 2011 viene istituita la D.O.C.G. Offida per le tipologie Pecorino, Passerina e per il Rosso.
Per la tipologia Pecorino questo vitigno deve essere presente almeno all’85% con un massimo del 15% di altri vitigni non aromatici a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Marche. Per la tipologia Passerina questo vitigno deve essere presente almeno all’85% con un massimo del 15% di altri vitigni non aromatici a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Marche. Per la tipologia Offida Rosso è previsto l’impiego almeno dell’85% di Montepulciano con un massimo del 15% di altri vitigni non aromatici a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione Marche. I vini Pecorino e Passerina possono essere prodotti anche nei territori ricadenti nei seguenti comuni Acquaviva Picena, Appignano del Tronto, Castel di Lama, Castorano, Castignano, Cossignano, Montefiore dell’Aso, Offida, Ripatransone, e in parte dei territori comunali di Ascoli Piceno, Colli del Tronto, Campofilone, Carassai, Cupramarittima, Grottammare, Montalto Marche, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montedinove, Monteprandone, Pedaso, Petritoli, Rotella, San Benedetto del Tronto, Spinetoli.
Per ciò che riguarda l’Offida Rosso, invece, questo può essere prodotto solamente nei territori dei comuni di Ripatransone, Offida, Acquaviva Picena, Castorano, Castel di Lama, Cossignano, Appignano del Tronto e parte dei territori comunali di Ascoli Piceno, Colli del Tronto, Spinetoli, Monsampolo del Tronto, Grottammare, Massignano, Carassai, Montefiore dell’Aso, Montalto Marche, Castignano, Monteprandone e San Benedetto del Tronto. Una delle caratteristiche dell’Offida Rosso è che può essere consumato soltanto dopo 24 mesi di affinamento, di cui 12 mesi in legno e 3 mesi in bottiglia. Dal disciplinare: La D.O.C.G. Offida fa riferimento a tre tipi di vino: Pecorino, Passerina e Rosso con caratteristiche organolettiche ed analitiche uniche e non riproducibili in un altro posto che ne indicano la tipicizzazione legata all’ambiente geografico.